GRAND CANYON (GRAND CANYON) |
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di Lawrence Kasdan, con Danny Glover, Kevin Kline, Steve Martin, Mary McDonnell
(Stati Uniti, 1991)
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L'autore de IL GRANDE FREDDO si segnalava per alcune caratteristiche: il tema dello scacco esistenziale che accompagna quello della riuscita sociale (proprio il contrario, insomma, del sogno americano). Una direzione d'attori tutta d'istinto, che faceva addirittura gridare al gran Cassavetes. Ed una certa tendenza al sentimentalismo. Da TURISTA PER CASO in poi è quest'ultima tendenza che sembra affermarsi; mentre lo sguardo d'autore stempera in un mestiere onorevole. Non a caso tutti i personaggi del film finiscono per ritrovarsi ai bordi del celebre baratro che da il titolo al film: è la riconciliazione e le rigenerazione nella natura, l'eterno mito referenziale americano al quale ora Kasdan sembra volersi riagganciare. Per non sapere probabilmente quali altri pesci pigliare. Prima della visita votiva al sommo luogo turistico, GRAN CANYON tenta di coniugare polifonicamente le sue tre coppie: quella del neo-yuppie rimasto in panne in un quartiere a rischio di L. A. Quella del meccanico nero che lo salva dai soliti malintenzionati; e la terza di un produttore cinico gambizzato. Non essendo nemmeno l'Altman risuscitato di THE PLAYER, accumula gli incidenti di percorso: per concludere che per scongiurare guai minori e anche maggiori il meglio che si conosca è ancora la fedeltà coniugale.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
da vedere assolutamente
da vedere
da vedere eventualmente
da evitare
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